Il 4 gennaio scorso il Ministero per lo Sviluppo Economico e l’Agenzia del Demanio hanno firmato una convenzione al fine di rendere operativi i programmi di intervento per il l’ efficientamento energetico degli immobili della pubblica amministrazione centrale relativi agli anni 2014 e 2015, approvati da MiSE e MATTM con il decreto interministeriale del 5 dicembre 2016.

Il processo di efficientamento energetico degli edifici è stato scandito da una serie di momenti fondamentali che, nel corso degli anni, hanno portato alla definizione di un programma operativo di intervento.

L’efficientamento energetico assume un ruolo strategico con la direttiva europea 2012/27/ UE sull’efficienza energetica che ha disciplinato i contenuti fondamentali per il conseguimento degli obiettivi comunitari fissati al 2020:

  • riduzione delle emissioni di CO2;
  • incremento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia;
  • riduzione dell’energia primaria rispetto allo status quo che, oltre ad essere uno degli intenti europei, è anche un efficace mezzo per la realizzazione dei primi due obiettivi.

Il settore delle costruzioni, responsabile per oltre il 40 % dei consumi di energia primaria, rappresenta quindi un terreno fertile nel quale investire.

In questo panorama, risulta di particolare interesse l’articolo 5 della direttiva che carica gli edifici della pubblica amministrazione di un ruolo esemplare per la comunità e chiama gli Stati Membri a ristrutturare energeticamente ogni anno almeno il 3 % della superficie del proprio stock immobiliare di pubblica proprietà.

Spostandoci a livello nazionale, due momenti fondamentali per il processo di efficientamento energetico del costruito sono, da un lato, l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 102/2014, e, dall’altro, quella del decreto ministeriale del 16 settembre 2016 che disciplina la predisposizione e l’attuazione dell’art. 5 del decreto legislativo n. 102 del 2014.

Nello specifico, il comma primo dell’art. 5 D.lgs n. 102/2014, in accordo alla direttiva europea, stabilisce per prima cosa l’obiettivo da raggiungere attraverso gli interventi sugli immobili della pubblica amministrazione centrale: ogni anno, il 3 per cento della superficie coperta utile climatizzata deve essere oggetto di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica.

In alternativa è ammissibile una pianificazione dei lavori che conduca nel periodo 2014-2020 ad un risparmio di almeno 0,04 Mtep.

Al comma 2 del medesimo articolo, il legislatore, al fine di conseguire i valori di risparmio fissati, disciplina che ogni anno, entro il 30 novembre, debba essere predisposto un programma di interventi per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili di proprietà statale che sia coerente con la percentuale fissata.

Le proposte di intervento devono essere formulate sulla base di diagnosi energetica o devono fare riferimento a interventi migliorativi emersi attraverso la redazione dell’APE, Attestato di Prestazione Energetica o Certificazione Energetica .

Dal punto di vista della gestione operativa è il DM 16 settembre 2016 che, in particolare attraverso l’articolo 2, individua le modalità di attuazione dei programmi di intervento e disciplina una serie di aspetti quali le risorse destinate all’attuazione dei lavori; le modalità di finanziamento; i criteri e le condizioni di erogazione e revoca dei finanziamenti; la presentazione delle proposte di intervento e l’approvazione delle stesse così da verificare l’eventuale presenza di progetti alternativi sul medesimo immobile (attività di cui si occuperà l’Agenzia del Demanio) e, infine, regolamenta il coordinamento e la raccolta dei dati relativi agli interventi diretti a valutare lo stato di avanzamento del programma.

Un altro passaggio fondamentale nel processo di efficientamento energetico nazionale è rappresentato dal decreto interministeriale del 5 dicembre 2016, con il quale vengono approvati i programmi di intervento per il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili della pubblica amministrazione relativi agli anni 2014 e 2015.

Oggetto degli interventi di efficientamento energetico, sono principalmente le sedi ministeriali e i presidi di sicurezza, quali sedi di Vigili del Fuoco, Polizia di Stato e Guardia di Finanza e riguardano sotto il profilo sia dell’efficientamento degli impianti, sia della struttura muraria e dell’involucro, prevedendo in alcuni casi anche la possibilità di un integrazione con sistemi rinnovabili.

In contemporanea all’approvazione dei programmi, l’art. 2 del decreto del 5 dicembre 2016 ha stabilito le modalità di finanziamento, esecuzione e controllo delle attività.

Sulla base delle risorse disponibili in accordo agli specifici capitoli di bilancio, MATTM e MiSE erogheranno finanziamenti al fine di realizzare il programma di efficientamento energetico approvato.

Il MATTM concentrerà la sua azione su alcuni progetti specifici presenti negli allegati I e II, per un valore di circa 24 milioni di euro.

Al contrario, il MiSE finanzierà la totalità degli interventi elencati negli allegati, fatta eccezione per quelli già finanziati dal MATTM, fino ad un importo massimo di circa 49 milioni di euro valendosi del “Fondo da assegnare per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione ed al miglioramento dell’efficienza energetica”.

L’ultima tappa cui si è giunti è la sottoscrizione della convenzione di cui in apertura.

Si tratta di un accordo siglato tra MiSE e Agenzia del Demanio del valore di 48,8 milioni di euro volto a sostenere gli interventi di riqualificazione contenuti negli allegati I e II del decreto ministeriale delle 16 dicembre 2016.

La firma della convenzione con l’Agenzia del Demanio è strategica poiché ad essa afferisce la gestione del Sistema accentrato delle manutenzioni, fatto che rende auspicabile un coordinamento tra gli interventi manutentivi e quelli volti a migliorare la prestazione energetica dell’edificio al fine di attivare economie di scala che favoriscano il contenimento dei costi.

La fase di monitoraggio sul grado di raggiungimento degli obiettivi del programma rimane nelle mani del MiSE, che baserà le sue osservazioni sui dati di costo e consumo energetico raccolti dall’Agenzia del Demanio e forniti direttamente dalle pubbliche amministrazioni.